Cyber bullismo un fenomeno sempre più preoccupante
La possibilità di essere sempre online è una realtà. La maggior parte degli smartphone in circolazione hanno una connessione internet attivata e così non c'è da stupirsi se una parte della vita relazionale dei giovani si svolge in rete.
Il rovescio della medaglia esiste anche in questo fenomeno e si chiama cyber bullismo. Uno studio recente fatto in Europa da Microsoft, rivela che il 39 % degli adolescenti ha subito questo fenomeno in rete. Si tratta di spettegolezzi, minacce e notizie false diffuse sui social network per buttare una cattiva luce su una persona. Altrettanto semplice è postare dei filmati o delle foto compromettenti per discreditare una persona che ti sta antipatica. Una realtà che sempre più spesso viene riportata dagli adolescenti che si rivolgono a Young+Direct per chiedere come fare a difendersi.Il bullismo è una piaga antica
Nelle scuole elementari e medie il fenomeno è molto diretto e si esprime attraverso le minacce e la violenza verbale e fisica. Nelle scuole di grado superiore i metodi diventano via via più sottili esofisticati. La tecnologia di oggi poi, si presta molto bene per discreditare ognuno in maniera anonima e avendo come platea di spettatori il mondo intero. Il metodo utilizzato è tanto semplice per gli aggressori quanto insidioso per le vittime. Facendo un filmino o una fotografia da scaricare su internet corredandola, se necessario, di commenti pseudo-simpatici o apertamente denigratori ognuno può diventare una vittima inconsapevole. Insegnanti inclusi.
Le motivazioni per il cyber bullismo sono simili a quelle usate in altri contesti di bullismo. Si cerca di discreditare qualcuno per ricevere il plauso "da grande regista" degli altri spettatori in rete. Come se fare una fotografia o un filmato di nascosto fosse un atto nobile e di grande coraggio.
Il primo sentimento che prova una vittima del bullismo telematico è un'assoluta impotenza. Una volta che il video è stato messo in rete può essere visto da chiunque e liberarsi dello scherno degli altri diventa una impresa molto ardua.
Come per il bullismo tradizionale inoltre è illusorio aspettarsi l'aiuto di altri internauti, che al contrario spesso non fanno altro che spargere la voce.
Le motivazioni per il cyber bullismo sono simili a quelle usate in altri contesti di bullismo. Si cerca di discreditare qualcuno per ricevere il plauso "da grande regista" degli altri spettatori in rete. Come se fare una fotografia o un filmato di nascosto fosse un atto nobile e di grande coraggio.
Il primo sentimento che prova una vittima del bullismo telematico è un'assoluta impotenza. Una volta che il video è stato messo in rete può essere visto da chiunque e liberarsi dello scherno degli altri diventa una impresa molto ardua.
Come per il bullismo tradizionale inoltre è illusorio aspettarsi l'aiuto di altri internauti, che al contrario spesso non fanno altro che spargere la voce.
Cosa fare per difendersi?
Una possibilità è fare uno screenshot per avere una traccia scritta, ovvero una prova delle calunnie, delle minacce e della violazione della privacy. Per fotografare lo stato attuale del monitor del proprio PC si digita la combinazione alt + Print (stampa), si apre un documento vuoto di scrittura Word o open office writer e si inserisce la pagina fotografata con Strg + v. Dopodiché si può annotare l'ora e la data, la nickname del bullo - molestatore. Con tale documento ci si può rivolgere al titolare o al moderatore della chat o del social network o nei casi molto gravi fare una segnalazione presso il tribunale per i minori o al commissariato di P.S. online ove è presente l'ufficio internet gestito dalla Polizia postale. A tale ufficio si possono fare segnalazioni di reati che avvengono su Internet: hacking, phishing, e-commerce, bancomat e carte di credito, spamming, pedofilia on line ecc..In ogni caso per navigare in internet è sempre bene attenersi a determinate regole basilari. Quindi non fornire dati personali tipo nome, cognome e indirizzo di residenza e andare cauti con le immagini personali che si mettono in rete.