La paura del black out
Manca poco alla fine dell'anno scolastico, e se per la maggior parte dei ragazzi inizia un periodo spensierato per tanti altri la tensione sale alle stelle per via degli esami imminenti.
Non è certo una sensazione piacevole. L'ansia si esprimere con i sintomi più vari tra cui il più temuto è il black out completo.Tensione, nervosismo, irrequietezza, lo stomaco che si stringe, l'appetito che se ne va e la fantasia ricorrente che difronte alla commissione andrà tutto storto sono i sintomi più tipici della paura da esame. Durante l'esame stesso poi, quando sei faccia a faccia con il professore, iniziano a sudare le mani, il cuore batte a mille e se pure il respiro diventa affannoso può capitare di non ricordare nulla … il vuoto completo!
La paura di fronte ad un esame non è per forza correlata al coraggio che si dimostra in altre situazioni di vita. Non ha a che fare con la preparazione o l'intelligenza di una persona e, cosa strana, spesso non ha nemmeno a che fare con le circostanze dell'esame stesso. In genere infatti i professori cercano di mettere a loro agio gli studenti, gli invitano a rilassarsi, a stare calmi ed eventualmente a bere un bicchiere d'acqua.
L'ansia da esame è correlata soprattutto al peso che si da all'esame stesso. Se l'esito dell'esame rappresenta un serio pericolo per la propria autostima, del tipo “se non passo l'esame fallisco nella vita”, se non si crede di avere le capacità di superare la prova e si pensa: “non valgo nulla e tutti gli altri andranno meglio di me” e se si aggiungono altri pensieri negativi il rischio di andare in tilt aumenta.
Per mantenere il raziocinio e non perdere la concentrazione è meglio lasciare perdere le visioni catastrofiche e imparare a dire a se stessi: “Mi sono preparato, ho studiato, ho voglia di mettermi alla prova e sono addirittura curioso cosa mi chiederanno i professori”. Pensare all'esame come ad un confronto leale aiuta sicuramente di più che pretendere da se stessi la preparazione assoluta.
Per mantenere il raziocinio e non perdere la concentrazione è meglio lasciare perdere le visioni catastrofiche e imparare a dire a se stessi: “Mi sono preparato, ho studiato, ho voglia di mettermi alla prova e sono addirittura curioso cosa mi chiederanno i professori”. Pensare all'esame come ad un confronto leale aiuta sicuramente di più che pretendere da se stessi la preparazione assoluta.
È comprensibile che scoppi il panico se si crede di non potere fare nemmeno il minimo errore. Non è così. La commissione d'esame non è un plotone di esecuzione.
Ogni persona può fare un errore o dimenticare un dettaglio. Se durante gli esami orali non si sa rispondere a una domanda in genere vengono poste altre domande per saggiare la preparazione generale. Per una sola dimenticanza non si viene bocciati ad un esame.Senza nulla voler' togliere all'importanza degli esami di fine carriera scolastica, non è utile dargli troppo peso. È meglio dare peso alla preparazione, ai libri, alle nozioni. Se poi si ha la sensazione di avere delle lacune, niente di grave. Si aprono i libri e si ripassa.
Per affrontare lo studio prima, e la vita lavorativa poi, non bisogna sapere già tutto dalla partenza ma piuttosto essere interessati, curiosi e disponibili ad apprendere cose nuove.