Palpata dal capo
Fin da piccola il sogno di Claudia era diventare falegname. Dopo una lunga ricerca finalmente ha trovato un posto dove fare l'apprendistato.
Il lavoro le piace, i colleghi sono socievoli e il suo capo è sempre molto disponibile. Un giorno però questo ha fatto un commento sul suo seno e durante il lavoro le è venuto più vicino del necessario. Claudia non sa come reagire e per ora soffre in silenzio.Le molestie sessuali sugli apprendisti sono frequenti in quanto si trovano in un rapporto di lavoro particolare, che li rende vulnerabili perché temono ripercussioni negative se si oppongono alle richieste di coloro che gli hanno assunti. Per sentirsi a disagio comunque non è necessario venire messi alle strette per un periodo prolungato, anche una sola molestia è umiliante.
La molestia sessuale va dal commento verbale fino al contatto fisico non desiderato
La molestia non viene perpetuata solo quando si è difronte a commenti sessisti e imbarazzanti sul corpo o quando c'è del contatto fisico non gradito come è avvenuto a Claudia. Anche degli sguardi e dei gesti sprezzanti, barzellette o battute pesanti, ripetuti inviti indesiderati, il contattofisico inopportuno e il voler continuamente attaccare bottone difronte a rifiuti inequivocabili, sono da intendersi come delle molestie sessuali.
La molestia sessuale al lavoro segue gli stessi schemi del mobbing. Le vittime vengono colte alla sprovvista e i colleghi fanno finta di non essersi accorti di nulla. Spesso per timore o comodità si mettono addirittura dalla parte del molestatore, che quasi sempre è la parte più forte.
La molestia sessuale al lavoro segue gli stessi schemi del mobbing. Le vittime vengono colte alla sprovvista e i colleghi fanno finta di non essersi accorti di nulla. Spesso per timore o comodità si mettono addirittura dalla parte del molestatore, che quasi sempre è la parte più forte.
Cosa puoi fare se vieni molestata al posto di lavoro?
Si è visto che non porta a nulla ignorare le persone pesanti, cercare di starle alla larga o di gestire la situazione sgradevole sdrammatizzando e facendo finta che si tratti di uno scherzo. Così facendo il molestatore non coglie nessun segnale di STOP e continuerà per la sua strada.Di seguito trovi alcuni input su cui riflettere:
- Chiarisci in fretta dicendo: “Non voglio che: ci sia contatto fisico, che invadi il mio spazio, dovere sentire battute e barzellette pesanti, ricevere e-mail sessiste ecc.” Prima si chiarisce meglio è, perché più a lungo si tollera una molestia più difficile diventa fermarla.
- Difenditi fisicamente: se vieni toccata o palpeggiata non indugiare a difenderti usando mani e piedi.
- Le seguenti esclamazioni possono essere utili. “La smetta! Non si permetta! Non le interessa! Non faccia domande che riguardano la mia vita privata!”
- Cerca degli alleati, parla con le colleghe ed i colleghi di cui ti fidi. Spesso emerge che anche altre colleghe hanno fatto delle esperienze simili con l' aggressore. Più persone che hanno vissuto situazioni simili si coalizzano e più risulta efficace la difesa.
- Mettere in evidenza i confini, aiuta a stabilire nuove regole. Quindi affronta apertamente l'argomento con la persona in causa, meglio se in presenza di una persona di cui ti fidi e che ti sostiene.
- Prendi nota per iscritto di tutte le situazioni sgradevoli. Serve ad avere delle prove. E se poi decidessi di non utilizzarle ufficialmente ti possono comunque tornare utili per renderti conto di quello che accade. Scrivi cosa è successo, quando, dove e a che ora annotando pure chi era presente e potrebbe essere testimone.
Indipendentemente dai punti appena descritti, è bene sviluppare una sana autostima. Se gli altri vedono che ti piaci come sei, che sei sicura di te stessa e che non permetti agli altri di invadere il tuo spazio corri meno rischi di essere molestata.